RossiniPeople. Tiziana una di noi!

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Domande a ruota libera… vai Tiziana!

Francesca_ Ricordi il tuo primo giorno di lavoro?

Tiziana_Certo! Era il 1981. Ero stata assunta nella sede di Milano Via Feltre per lavorare al centralino, che allora era ancora il principale mezzo di comunicazione con clienti e fornitori; ricordo che passai l’intera giornata a cercare di capire cosa/come fare… fortunatamente, le colleghe si dimostrarono subito gentili e disponibili.

 

F_Allora ti chiedo un consiglio o un suggerimento da dare a chi, come me, ha appena iniziato a lavorare in azienda.
T_Non posso che raccomandare disponibilità, condivisione e confronto; attraverso la comunicazione continua dimostrare di essere solidale e collaborativa. Solo così si cresce e si fa crescere il gruppo di lavoro.

F_Hai un aneddoto da raccontarci? O un particolare momento che ricordi con simpatia?
T_A dire il vero di momenti piacevoli ne ho vissuti molti e sono legati sia ai colleghi che alla famiglia Rossini. Mi viene da sorridere se penso che sono passati trent’anni da quando mi chiamarono per sostituire momentaneamente un ragazzo impegnato con il servizio militare per poi – da lì a poco – firmare un contratto che sarebbe durato una vita.

F_Nel tempo di cosa ti sei occupata?
T_Come dicevo, all’inizio ero al centralino, poi sono passata in amministrazione e a seguire, per molti anni, mi sono occupata del back-office commerciale.

Tiziana con la famiglia RossiniF_Quali sono gli aspetti più importanti di questa lunga storia lavorativa? Cosa ti mancherà?
T_Ho vissuto molto bene la continuità della gestione familiare, la solidità e l’impiego di energie che si sono sempre sentiti nell’azienda, da parte di tutti; purtroppo sono arrivati anni particolari… e l’impegno ad andare avanti non è bastato per affrontare le difficili condizioni di mercato, che hanno portato ad una riorganizzazione aziendale e ad alcuni inevitabili “tagli”. Certamente mi mancheranno colleghi, clienti, fornitori… e alcuni in modo particolare.

 

F_E domani cosa farai Tiziana?
T_Intanto mi sono iscritta all’Università della terza età. E poi mi riprometto di viaggiare, un desiderio che per mille motivi ho sempre rimandato e che ora sono pronta a realizzare. Credo inizierò da Lisbona.

F_Per chiudere, un’ultima domanda: se fossi una lampada, quale saresti?
T_Fammi pensare… non riesco a scegliere un “modello” particolare, ma sicuramente una lampada luminosissima, che sta bene in ogni ambiente e che rischiara tutto intorno.