Ospite d’onore: Edward Hopper

rooms-by-the-sea

Non poteva mancare, nella nostra rubrica dedicata alla luce nell’arte, un posto d’onore riservato a Edward Hopper (1882-1967): il pittore della luce, del silenzio, della solitudine, che ha saputo rappresentare magistralmente la fissità della provincia americana. Situazioni sospese, solo apparentemente banali, che sembrano invece sottintendere ad un accadimento che, forse, modificherà la scena. Fino ad allora rimaniamo in attesa, scrutiamo la scena, cerchiamo di capire da dove arriva la luce con quei tagli violenti, precisi. Immaginiamo le storie dei protagonisti che sono lì, in attesa di qualcosa, di qualcuno… Non a caso, anche il grande Wim Wenders ha voluto raccontare con un bellissimo documentario (La tela bianca, prodotto in collaborazione del Centre Pompidou), l’iconico artista americano, assegnandogli un ruolo indiretto nella storia del cinema ed un’influenza riconoscibile in moltissime produzioni cinematografiche, da Hitchcock fino ai giorni nostri. Nella mostra che lo ospita a Milano nel 2009, a Palazzo Reale, un altro artista sente il bisogno di entrare fisicamente nel mondo di Hopper; ecco allora l’installazione interattiva e multimediale dell’austriaco Gustav Deutsch, che ricostruisce fedelmente la scenografia del celebre dipinto “Morning sun”

Join the discussion

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *