Elisa Rossini, su iniziativa del Gruppo Imprenditrici di Unindustria Como, è stata invitata nella sede istituzionale di Como lo scorso 10 aprile come testimone della presenza femminile nelle imprese; nello specifico, con la presenza nel Consiglio di amministrazione e nel ruolo di manager nell’azienda di famiglia Rossini Illuminazione.
Intervistata da Laura Nicolini – una delle coordinatrici del Gruppo Imprenditrici – Elisa ha raccontato la propria storia all’interno dell’azienda. Quasi 90 anni di commercio nel settore dell’illuminazione filtrati dall’occhio umile e sensibile di una giovane donna che ha risposto con sorprendente determinazione alle parole della mamma “c’è bisogno di te, qui”.
E’ iniziata quasi per caso la sua esperienza nell’azienda di famiglia: “Gli studi in lingue mi hanno portata lontano dalle origini e, prima della fatidica chiamata, non era certo nei miei piani diventare componente del CDA e HR e Marketing director. Prima del 2011 facevo tutt’altro: lavoravo nel settore delle redazioni televisive, prima in Mediaset, poi in Magnolia fiction; poi ho deciso quasi naturalmente di seguire le orme dei miei genitori, proseguendo nel loro progetto imprenditoriale”. Elisa è entrata in azienda consapevole di dover imparare molto, ma al tempo stesso con la certezza di poter dare un contributo fattivo e concreto. Con l’obiettivo di capire come funzionasse “il meccanismo” e in attesa di individuare il ruolo che più le si addiceva, lo showroom aziendale le ha fatto da palestra. Come in ogni impresa di famiglia che si rispetti, Elisa ha fatto un po’ di tutto: dalla presenza in vendita in showroom fino a dirigere il negozio stesso, passando dalla comunicazione (peraltro affine ai suoi studi e inclinazioni), per arrivare a riconoscersi nel duplice ruolo che oggi ricopre, direttrice Marketing e Comunicazione e HR del gruppo.
Il suo filo conduttore in questi anni? Non dare mai niente per scontato, mettersi alla prova e appoggiarsi alla formazione esterna, per ottenere una visione oggettiva delle relazioni e dei ruoli.
Nel frattempo, nel suo ruolo al femminile è capitato naturalmente di dover combattere contro una qualche forma di pregiudizio o di velata discriminazione: “Purtroppo è qualcosa che esiste e a volte si nota. Mi sono trovata in mezzo ad un trittico. La “combo” donna, giovane, erede della propria impresanon ha aiutato, anzi… ha creato qualche diffidenza, soprattutto in un settore come il nostro, decisamente maschile”.
Alla domanda “come si combatte il disagio di queste situazioni” Elisa Rossini ha dato ancora una volta una dimostrazione di carattere: “Il pregiudizio non è mai stato per me motivo di scoraggiamento, non mi sono mai fatta sopraffare, grazie anche ad una sana dose di autostima e alla volontà di non badare troppo alle opinioni altrui. Piuttosto ho affrontato le situazioni con uno spirito di rivalsa, come fossero vere e proprie sfide per dare prova del contrario, per svelare le mie reali competenze. Ci vuole tempo, ma se il merito esiste è impossibile non percepirlo, prima o poi viene sempre riconosciuto.” Un principio questo che Elisa fa valere anche nel suo ruolo di HR director. E’ convinta siano le qualità umane e le capacità professionali che una persona può portare all’azienda ad essere veramente importanti, indipendentemente dai ruoli famigliari che una donna può rivestire al di fuori dell’azienda, nel caso di una selezione al femminile. E racconta di quando non ha avuto alcun dubbio o tentennamento nell’assumere una ragazza che era diventata mamma da soli tre mesi.
Oggi Elisa è al centro di una squadra affiatata, perché ha saputo creare un equilibrio professionale anche nella condivisione con i fratelli Dario e Marco, che si occupano rispettivamente di finanza e controllo e della direzione acquisti. “Non che sia un risultato semplice e immediato” ha raccontato “è invece frutto di allenamento quotidiano: dialogo, compromesso, condivisione di obiettivi e confronto anche quando le strade, verso quegli obiettivi, sembrano diverse e contrastanti.” Una terza generazione, quella Rossini, che sente molto forte la responsabilità del proprio ruolo, sia in quanto azienda che crea valore sociale, per il tessuto e il territorio circostante, sia per il fatto di onorare una storia quasi novantennale, con la responsabilità di fare bene tanto quanto hanno fatto i predecessori.
E allora… brava Elisa! Fai gruppo per il tuo Gruppo e questo non può che farti onore