Risultato di mesi di febbrile lavoro, si è conclusa l’edizione 2019 di Euroluce, definita man mano kermesse, evento, design week, fiera, salone, esposizione internazionale… gli addetti ai lavori hanno passato una settimana tosta e a dire il vero anche i milanesi, che ormai sono abituati a questo momento di visibilità mondiale che porta con sé inevitabili disagi negli spostamenti (e non solo). Un’invasione pacifica di designer, creativi, blogger, stylist, architetti, fotografi, agenzie, addetti stampa, giornalisti, cariche istituzionali, studenti, appassionati, semplici curiosi… e poi allestitori, addetti ai catering, montatori; ma soprattutto clienti, imprenditori, investitori, rappresentanti, agenti, rivenditori! Tutto il mondo dell’arredo, dell’illuminazione e del design classico, moderno, di tendenza, sperimentale e commerciale vuole – per forza e per amore – vivere il Salone. https://www.salonemilano.it/
Quest’anno siamo tornati con il nostro gruppo, dopo un’assenza ragionata per l’edizione 2017 (spiegavamo qui le nostre motivazioni https://www.rossinigroup.it/blog/euroluce-noi-non-ci-saremo-perche/) e l’esperienza è stata del tutto positiva. Lato organizzazione si è trattato di un impegno importante, che ha coinvolto tutti i ruoli dell’azienda e ogni livello di collaborazione interno ed esterno al Gruppo: dall’ideazione sulla carta dei nuovi prodotti ai prototipi, dalle scelte commerciali alla nuova documentazione cartacea e digitale (cataloghi, listini, schede tecniche, riassuntivi, cartelle stampa, etc.), dall’allestimento dello stand fino alla comunicazione del nostro Novantesimo, il tutto declinato sui numerosi strumenti di comunicazione cartacei e digitali che ormai attiviamo quasi quotidianamente, in una serie di appuntamenti attesi da tutto il nostro mondo di relazione. E dopo ogni evento importante, ecco che arriva il momento di fare il punto, perché la domanda che più spesso sentiremo circolare sarà: “com’è andata la fiera?”. Sin da subito, l’impressione è stata che ci fosse più movimento rispetto all’edizione precedente. Il quartiere fieristico di Rho Pero quasi del tutto occupato, tantissima affluenza ben distribuita sui cinque giorni di apertura, tutti i punti di ristoro sempre molto affollati e si sa, questo è un indicatore molto, molto realistico! Ma al di là della battuta, noi possiamo dire di aver registrato un alto tasso di interesse per le nostre novità un generale (dei prodotti presentati ne abbiamo parlato qui https://www.rossinigroup.it/blog/protagonisti-ad-euroluce-2019/) e, se dovessimo comunque stilare una classifica, potremmo mettere sul podio:
sicuramente la collezione di lampade “in&out”, che in virtù della sua ampia offerta e profondità di gamma (4 diverse famiglie, tutte wireless, ricaricabili, per utilizzo indoor e outdoor) ha incuriosito sia addetti ai lavori, tecnici, che pubblico finale. Le più fotografate: Twin e Crystal. La prima grazie alla versatilità delle nostre lampadine decorative vintage che permettono una personalizzazione del prodotto e un’allure molto trendy; la seconda per la preziosità dello schermo microlaserato e la magia del gioco acceso spento (da trasparente lo schermo diventa di un bianco pieno).
La più tecnologica e quindi apprezzata dai tech-curiosi è stata iGloo, con il suo attacco magnetico che consente di ruotare liberamente il corpo lampada e quindi indirizzare il flusso luminoso, con il suo fascio di luce netto e definito e la completezza della famiglia. La più “di design” sicuramente Terrazza Martini, nata dalla mente creativa di Chiaramonte Marin e che incuriosisce per il mix tra l’anima tecnologica a LED interna e la forma classica e senza tempo della sfera, declinata in finiture dal sapore vintage. Ma la verità è che i prodotti erano tanti, in grado di accontentare gusti diversi e per questo hanno riscosso consensi variegati e diffusi.
Anche lo stand è piaciuto, forse perché ha voluto andare oltre, proponendo qualcosa in più per concept e creatività con l’allusione alle case di ringhiera a voler celebrare il nostro legame con Milano, insieme con un tram che ha fatto tappa nei momenti più importanti della nostra storia imprenditoriale.
Certo, avevamo fatto le nostre previsioni e anche se Euroluce si è concluso da poco – e può sembrare prematuro parlare di risultati concreti – possiamo dire con malcelata soddisfazione che ogni prodotto si è rivelato all’altezza delle aspettative; magari per ragioni diverse, però lo sforzo di proporre qualcosa di nuovo, piacevole, utile e accessibile è stato ampiamente ripagato un po’ su tutti i modelli proposti. Vorremmo infine fare qualche considerazione sul target del consumatore finale, che ha potuto entrare in fiera nel weekend. Un fattore è emerso chiaramente: il “privato” è sempre più preparato. Arriva con le idee chiare e certamente si lascia consigliare, ma nel frattempo ha già raccolto molte informazioni sulla “sua” necessità di illuminazione. Si rivela sensibile alle tematiche della sostenibilità e del risparmio energetico ed è disposto a fare scelte in quella direzione, purché le ritrovi in prodotti esteticamente risolti. Ha un’opinione e la confronta grazie alle possibilità di conversazione offerte dal web, instaurando a volte un rapporto diretto con noi che produciamo, bypassando i classici intermediari come elettricisti, light designer e negozi specializzati. In poche parole, sembra incline a scelte più ragionate e meno influenzabili dal classico impulso all’acquisto come risposta di un desiderio prima ancora che ad un bisogno. Ecco allora che possiamo parlare di un’evoluzione di tutta la filiera: chi produce, chi distribuisce, chi vende e chi compera, in sostanza è accumunato dal medesimo obiettivo, cioè creare una nuova relazione di fiducia e trasparenza, in un piano orizzontale di comunicazione a doppio senso. Questa – forse – è la vera novità di Euroluce.