Hong Kong significa luce. Non solo per l’annuale fiera di illuminazione che si svolge presso il suo polo fieristico, ma anche per lo spettacolo di luci che è tutta la città.
Giunta alla sua diciassettesima edizione, l’Hong Kong International Lighting Fair è un’importante – se non unica – occasione per poter vedere e parlare (per quanto ci si possa capire con gli espositori) di luce con i principali produttori di illuminazione, per la maggioranza cinesi appunto. Ormai, va detto, il paese di Mao la fa da padrone anche sul nostro mercato, soprattutto se parliamo di componentistica e parte elettrica, ovvero quando parliamo del Light Emitting Diode, meglio noto come LED!
La fiera viene ospitata in una spettacolare struttura a forma di nido sul Victoria Harbour, una zona bonificata e strappata al mare, tanto che la vista sul golfo prominente la città è pazzesca e i lavori di bonifica in corso per aumentare la percentuale di terra ferma sono continui. L’impressione è quella di una città sempre in costruzione, in continuo movimento (letteralmente, visto che il terreno mangiato al mare aumenta di anno in anno), non solo per gli abitanti dell’isola che sembrano in perenne ritardo per prendere il treno.
Il LED la fa da padrone, com’è normale che sia. Ma le innovazioni e le sorprese non sono molte in quest’edizione. Un plauso rimane al nostro beneamato made in Italy, una conferma in più viene proprio da questa fiera in terra cinese: l’impressione è quella di un continuo deja-vu dei migliori prodotti delle migliori marche italiane ed europee.
Ma lo spettacolo delle luci si gode soprattutto fuori dalla fiera, in città. Una città che si sviluppa in verticale (con i suoi sette milioni di abitanti in 1104 km2 è una delle aree più densamente popolata al mondo: per mancanza di spazio lo sviluppo verso l’alto è l’unica alternativa possibile). I grattacieli si susseguono lungo il Victoria Harbour e la vista che se ne gode è magnifica. Sia che si veda lo skyline dall’altra parte del mare, quindi non sull’isola di Hong Kong ma in terra ferma a Kowloon, sia che lo si veda dall’alto della collina di Victoria Peak. Due spettacoli opposti ma complementari.
Andate sul Victoria Peak se volete godervi una corsa rétro sul Peak Tram (la prima funicolare dell’Asia, del 1888) così in contrasto con la modernità che domina la città. Da lì avrete brividi da vertigine, una brezza che allieva piacevolmente la calura umida della city e un panorama assai romantico.
Kowloon con il quartiere di Tsim Sha Tsui invece, la raggiungerete a bordo dello Star Ferry (che fa un po’ Staten Island Ferry di New York). E dopo una passeggiata su lungomare con vista su tutti i palazzi dall’altra parte dello specchio d’acqua, vi godrete lo spettacolo di luci che si tiene alle 20. Tutte le sere i grattacieli prendono vita e, a ritmo della musica diffusa dagli altoparlanti lungo il percorso pedonale, si illuminano e si passano la luce, giocando di riflessi, colorazioni, laser e effetti speciali che coinvolgono ben 47 palazzi della città. A ritmo di LED, ovviamente!