Cenerentola al MET Gala brilla di luce propria.

metCover

Ogni anno questo evento è al centro dell’attenzione di New York e del mondo. Il MET Gala è la notte del glamour che va in scena all’Anna Wintour Costume Center di New York e che in questa edizione ci piace ancora di più, perché racconta il rapporto fra sartoria e tecnologia, fra manualità e strumento.

Andrew Bolton, il curatore della mostra collegata, ha inteso “Esplorare la dicotomia tra haute-couture fatta a mano e capi realizzati a macchina” intitolando l’esposizione collegata Manus x Machina: Fashion in an Age of Technology.

E visto che si parla di tecnologia la luce, nella sua più recente evoluzione, ha ben diritto di essere fra i protagonisti. Nel video che presentiamo, l’abito ideato da Zac Posen, è costellato di fibre ottiche ed esce a parer nostro dal classico schema “tecnologia+abbigliamento=costume da robot”.
In questo caso infatti la scelta progettuale (ludica?) si base su un concetto assai semplice: la tecnologia per affascinare, stupire, sognare. E quale riferimento migliore se non il mondo della fiaba e del lieto fine? Certo, questa è la nostra interpretazione da inguaribili romantici, ma come non lasciarsi trasportare dal ricordo del film Disney, dove un colpo di bacchetta magica, che guarda caso testimoniava l’avvenuto sortilegio proprio con lo scaturire di una sorgente di luce, la fata Madrina trasformava gli stracci della sguattera nel fantastico abito da principessa papabile.

tumblr_o6kz50yUf31qg94hko4_250

Una forte tentazione per chi volesse farsi notare in una notte romantica o brillare di luce propria fra gli invitati di un party nerd. Se poi si volesse davvero esagerare, si possono scegliere look realizzati con il taglio laser o il termo shaping, fino addirittura alla stampa 3D. Che poi, a pensarci bene, tutte queste innovazioni sono condivisibili anche dal mondo del design illuminotecnico e architectural, con prodotti che davvero possono essere innovativi per forma e funzione, nel rispetto dei principi fondanti del design autentico, quello che produce oggetti utili ma belli, oppure belli ma anche utili. Una lampada che illumina correttamente, che consente il risparmio energetico e che durerà nel tempo per la qualità dei materiali, ma che al tempo stesso completerà l’estetica della casa, dell’ufficio, degli spazi pubblici. E qui si apre un altro tema caro ai progettisti come ai produttori, nello yin e yang che vede contrapposti designer e imprenditori: la creatività può essere fine a se stessa e diventare puro esercizio artistico o, al contrario, può essere il primo passo verso un nuovo linguaggio espressivo che produrrà utili e visibilità?

Ma questa è un’altra storia anzi, un’altra fiaba, che vi racconteremo un’altra volta.

 

Join the discussion

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *