Apriamo questo piccolo contributo con il parere autorevole di Manuel Mazzoleni di 3bmeteo.com: “La diatriba sull’inizio dell’Estate tra meteorologi ed astrofisici è finita. Alle ore 23:34 (ora italiana) di Lunedì 20 Giugno si verificherà il Solstizio d’Estate, decretando così l’avvio dell’Estate astronomica. Proprio in quel preciso istante il Sole raggiungerà, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima. Ecco così che il giorno raggiungerà la sua massima durata e durante il mezzogiorno solare un osservatore a circa 45°C di latitudine potrà vedere il sole raggiungere la sua massima declinazione (è la distanza angolare tra un punto della sfera celeste e l’equatore) e la sua massima altezza sull’orizzonte nonché vedere l’ombra di uno gnomone proiettata lungo la linea meridiana raggiunge la sua minima lunghezza.”
Riassumendo: il solstizio d’estate è il primo giorno d’estate ed è quando il sole raggiunge il punto più alto, segnando l’inizio della stagione calda.
Ora, tralasciamo i facili commenti sul tempo e sulle stagioni ormai indisciplinate e concentriamoci invece sui significati simbolici di questo avvenimento.
Il giorno è il 21 giugno e per qualche giorno il sole se ne sta fermo lì (si dice appunto “sole stazionario”) sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto. Il fenomeno dura qualche giorno, quindi non è sbagliato dire che anche il 22, 23 e 24 fanno parte del solstizio stesso.
Volendo essere precisi, dobbiamo però specificare che il solstizio ritarda di circa sei ore ogni anno e si riposiziona indietro ogni quattro anni a causa degli anni bisestili, introdotti proprio per evitare il disallineamento delle stagioni con il calendario. Ecco perché può capitare che il solstizio astronomico cada nell’emisfero boreale il 20 o il 21 giugno per l’estate, o il 21 o 22 dicembre per l’inverno.
Questo sole “fermo”, che ci guarda benignamente e ci fa dono della vita, sin dai tempi antichi è stato celebrato un po’ in tutto il mondo con riti pagani, che nei secoli si sono poi sovrapposti alle feste cristiane.
Un rito su tutti, celebrato a Stonhenge da comunità di moderni druidi e neopagani è il “Midsummer”, ovvero la Notte di Mezza estate tanto cara a Shakespeare. Il luogo, come tutti sanno, è carico di mistero e ancora oggi esistono più e più tesi sui celeberrimi monoliti, che sembrano essere stati disposti per seguire esattamente l’allinearsi del sole nelle ore del Solstizio. Viene davvero naturale lasciarsi coinvolgere da questo magico momento, dove terreno e ultraterreno sembrano incontrarsi, dove un’energia (cosmica?) avvolge il tutto in una dimensione onirica. Per tante culture, dicevamo, il solstizio d’estate rappresenta un momento di intenso coinvolgimento: antiche leggende, storie che risalgono ai celti ma che vivono tutt’oggi attraverso vecchie e nuove generazioni che di parola in parola tramandano la tradizione e la cultura irlandese. E poi i nativi americani, profondamente legati al battito della Terra, una Madre che i Nativi celebrano con riti e preghiere e con la costruzione della Inipi, una capanna di legno con una buca centrale dove verranno trasportate le pietre incandescenti, che con il loro calore – e attraverso la preghiera rituale – purificheranno anima e corpo.
Per la nostra cultura, il solstizio d’estate corrisponde alla festa di san Giovanni, che i contadini celebrano con i falò accesi sulle alture, anche qui come atto di purificazione ma anche come rito propiziatorio verso il re della luce, della vita e dell’abbondanza; e perché no, anche come stratagemma per tenere lontani gli spiriti maligni.
Noi di Rossini, che amiamo la luminosità in tutte le sue forme, non possiamo che unirci ai festeggiamenti per il solstizio della luce, certi che aprirà le danze dell’estate con giornate di cieli limpidi, serate di stelle, notti al chiaror di luna… e se ci saranno anche le lucciole, beh allora sarà davvero tutto perfetto.