ROSSINiLLUMINA » VARIOUS https://www.rossinigroup.it/blog/ Mon, 15 Jul 2019 13:53:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.1.24 L’invasione degli Smombie https://www.rossinigroup.it/blog/linvasione-degli-smombie/ https://www.rossinigroup.it/blog/linvasione-degli-smombie/#comments Tue, 23 Apr 2019 14:30:30 +0000 https://www.rossinigroup.it/blog/?p=2077 Sapevamo che prima o poi sarebbero arrivati… abbiamo cercato di prepararci all’evenienza, ma è impossibile prevedere lo sviluppo di certi comportamenti umani. Ormai ci siamo, sono intorno a noi! Dappertutto, in ogni luogo, in qualsiasi orario, incuranti dei contesti e delle circostanze. Sono gli “smombie”, ovvero le persone che fissano il telefonino mentre camminano, mentre si spostano sui mezzi, mentre guidano! In realtà questa nuova specie si muove soprattutto a piedi sui marciapiedi, nelle corsie ciclabili, a bordo strada, sugli attraversamenti pedonali e non solo.

Hanno il loro amato oggetto fra le mani e non vedono altro. In un primo momento si potrebbe pensare che stiano ricevendo comunicazioni IMPORTANTISSIME, oppure cercando informazioni dalle quali dipende la vita del cosmo oppure, ancora, comunicando con un’altra specie che vive in un mondo dove non esistono le nostre 3 dimensioni e dove camminare senza mai alzare lo sguardo è segno di concentrazione e intelligenza.

51654259_292910091373620_7426804361889891019_nPoi però, alla vista dei molti contributi video che sui social ridicolizzano pedoni che cadono nelle fontane cittadine, chi scontrano fra loro, che inciampano, che sbattono contro pali e arredi urbani, fino a mettere in pericolo la propria e altrui vita, allora ci si rende conto che questa nuova abitudine non è poi così smart. Capire in che modo questa pratica abbia preso piede è davvero difficile (e adesso ognuno di noi sta pensando “ma lo faccio anch’io?”): forse il logorio della vita moderna? Forse la dipendenza da connessione perpetua? O l’incapacità di stare senza far NULLA per più di cinque minuti, sollecitati come siamo da mille dispositivi di comunicazione, in casa e in ufficio? Forse un po’ di tutto questo. Sta di fatto che il “mal di schermo” porta a posture scorrette, spesso causa malumore, crea problemi ad una vista sempre più stanca ed eccessivamente sollecitata. Tanto è vero che i produttori di lenti sono già corsi ai ripari mettendo in commercio il filtro blu anti-schermo, mentre in cosmetica oggi esistono creme con filtri che difendono dal bagliore dei dispositivi digitali. Ecco quindi un contesto nel quale la luce non è solo qualcosa di positivo, ma diventa parte di nuove modalità di comportamento che i nostri nonni (forse anche i nostri genitori) avrebbero fatto fatica ad immaginare.

Ma esiste una soluzione a quello che sembra essere un problema? In Germania si è pensato di installare sui marciapiedi illuminazioni LED rosse e verdi, ben visibili a quanti camminano con il volto rivolto verso terra; a Bolzano alcuni pali sono stati rivestiti con imbottiture 7459002-3x2-340x227“paratesta” per salvaguardare chi non alza lo sguardo dallo smartphone. Evidentemente il problema esiste ma la soluzione è da cercare a monte, in un contesto sociale ben più complesso da analizzare e tradurre. Non si tratta solo di smartphone e cuffie che isolano dal mondo, ma di una nuova cultura individualista che rischia di sfociare nell’isolamento fisico più totale, con un conseguente modificarsi dei rapporti interpersonali… ma qui, davvero, si rischia di toccare temi che meritano ben altro approccio.

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Mattia Aquila, che come noi interpreta la nostra luce. https://www.rossinigroup.it/blog/mattia-aquila/ https://www.rossinigroup.it/blog/mattia-aquila/#comments Wed, 20 Sep 2017 15:30:37 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1570 Mattia Aquila fotografo, qualche dato personale?
Sono un fotografo professionista classe 1986, specializzato in fotografia di design: che si tratti di prodotti, realizzazioni d’interni o architettura, tutto ciò che riguarda il design mi appassiona ed è alla base dei miei lavori fotografici. Il mio lavoro mi porta a viaggiare per tutta Italia ed anche all’estero, permettendomi di vedere posti unici e d’incontrare sempre persone nuove.

FotoMAttia

Quando hai iniziato a occuparti di fotografia e quando hai capito che si trattava di una passione e/o di una professione?
Mi sono interessato alla fotografia sin da bambino, a 6 anni avevo già una piccola polaroid con cui scattavo fotografie e per assecondare questa mia passione, successivamente, ho seguito un percorso di studi artistico culminato nella laurea in Fotografia. Posso quindi affermare di essere tra quei fortunati per cui la professione nasce da una vera e propria passione.

Hai iniziato subito da libero professionista oppure sei stato assistente di studio?
Durante gli anni universitari ho lavorato presso uno studio fotografico bresciano, una volta conseguita la laurea invece ho lavorato nell’editoria di interior design a Brescia e, grazie a questa esperienza, ho consolidato il mio interesse e le mie capacità in quello che poi è diventato il mio ambito di competenza. La scelta della libera professione è venuta da sé proprio perché apriva la strada a nuove opportunità di crescita personale e professionale. Il percorso è stato in salita, ma grazie ad una chiara visione aziendale che all’aspetto fotografico affianca quello commerciale sono riuscito a farmi strada in questo settore puntando sulla soddisfazione e fidelizzazione dei clienti.

C’è un’esperienza professionale che ricordi con particolare soddisfazione?
Sicuramente una delle più grandi soddisfazioni è stata la pubblicazione del primo editoriale sulla rivista AD Italia, una delle più qualificate nel settore. Era un traguardo che mi ero prefissato, ma non immaginavo che sarei riuscito a raggiungerlo così presto e questo mi ha molto emozionato e gratificato al tempo stesso.
AD ITALIA n.434 Ph.Mattia Aquila

Quando e come hai conosciuto RossiniGroup?
Io e la mia collaboratrice abbiamo incontrato Marco ed Elisa Rossini a Euroluce 2015. La mia collaboratrice, Sara Cozzoli, che si occupa di marketing e comunicazione, aveva selezionato in occasione della fiera alcune aziende particolarmente interessanti sulla base della nostra vision e mission e tra queste, appunto, c’erano Rossini e 929 Milano. Abbiamo colto al volo l’opportunità e siamo passati allo stand per mostrare una selezione dei miei lavori e lasciare una cartella di presentazione. Da lì è partito tutto, abbiamo svolto un secondo incontro, stavolta presso la sede RossiniGroup, con Marco Rossini e Nicola Pallotta, responsabile della grafica, e successivamente abbiamo iniziato la collaborazione fotografica.

Qual è il tuo approccio nel fotografare la luce? Lasci che sia lei ad ispirarti o preferisci interpretarla secondo una tua idea? Ma soprattutto, quanto conta la luce in un’immagine?
La luce nella fotografia è fondamentale ancor di più, a mio parere, dell’inquadratura. Nell’interior design lavoro preferibilmente con la luce naturale la quale, sebbene non possa essere gestita o controllata, funge da fonte d’ispirazione dando vita a fotografie d’atmosfera dalle sensazioni uniche. Le fotografie in studio invece prevedono la luce artificiale tramite flash, in questi casi il controllo della luce deve essere ottimale ed è necessario quindi predisporre l’illuminazione secondo schemi studiati per valorizzare i soggetti/oggetti.

Qual è il prodotto di RossiniGroup che ti ha ispirato particolarmente?
La lampada da parete Ben mi ha subito colpito per la rigorosità del design e l’originalità della sovrapposizione delle forme; avendola fotografata nella versione cromo devo ammettere che la finitura mi ha subito ispirato a livello fotografico proprio per le sue proprietà riflettenti. Ho trovato molto interessante anche il Dinamica rasato di Plexiform che con la sua semplicità, linearità e pulizia si presta davvero a molteplici soluzioni dal design sofisticato.

 

Nel tuo lavoro quanto c’è fra improvvisazione, riflessione e condivisione?
Credo che la riflessione sia imprescindibile per la realizzazione di immagini di livello nel settore dell’interior design e dello still-life. E’ importante ponderare le inquadrature non solo sulla base delle competenze tecniche e dell’ispirazione artistica, ma anche di una visione d’insieme che tenga conto della totalità di elementi e caratteristiche. Chiaramente la vena creativa, affinata dall’esperienza, può facilitare e velocizzare il riconoscimento di inquadrature particolarmente riuscite o scorci interessanti.

Domanda di rito: chi sono i tuoi modelli nella fotografia contemporanea, o del passato? Hai uno o più “idoli”?
Candida Hoefer su tutti, per la sua razionale pulizia dell’immagine e la totemicità che le sue fotografie trasmettono.
CANDIDA HOFER

Cosa pensi di questo momento, dove i social invitano (costringono?) ad esprimersi attraverso immagini del privato e non solo? E dove tutti si improvvisano fotografi? Trovi che social come instagram o pinterest o app che permettono di rielaborare foto con lo smartphone sviliscano il lavoro del fotografo o al contrario creino un rinnovato interesse verso la professione?
Ritengo che social networks e immagini abbiano in comune la comunicazione: da sempre le immagini sono state un mezzo di comunicazione e i social networks sono la versione 2.0 della comunicazione odierna. Il fatto dunque che i social networks stessi utilizzino vari linguaggi di comunicazione tra cui, sempre più, anche le immagini non mi stupisce; credo tuttavia che nonostante l’interesse eccessivo e maniacale della società non solo per l’immagine, ma anche per la condivisione, permanga un netto divario tra la professione fotografica e la realizzazione di immagini quotidiane a scopo di condivisione sociale. Innanzitutto le competenze tecniche e di studio alla base di una professione oltre che l’esperienza acquisita in anni sul campo impongono già una separazione, inoltre lo sguardo creativo che spesso distingue i veri professionisti del settore è cosa rara e non di certo imprescindibile per la realizzazione di immagini che attestano le proprie vicende quotidiane. Anche la conoscenza del photo-editing per un professionista è molto avanzata e sebbene siano sempre più presenti applicazioni di editing e filtri ad uso comune sono comunque soluzioni riduttive che si adattano più che bene per scopi social, ma che a livello professionale spesso fanno sorridere. Non credo tuttavia che l’utilizzo di immagini tramite social sia svilente rispetto alla mia professione, li vedo proprio come ambiti separati; altro discorso sarebbe da fare per chi si improvvisa fotografo e cerca di ricavare da un passatempo un guadagno, spesso sono proprio tali soggetti a svilire il mercato.

Qual è il committente ideale, che ti aiuta a dare il meglio? Riesci a coniugare le esigenze del marketing con la tua interpretazione creativa?
Chiaramente ho un stile fotografico che caratterizza a livello creativo i miei lavori e l’approccio artistico/creativo è certamente fondamentale dato che si tratta di realizzare scatti di oggetti o interni di design, tuttavia mi pongo sempre in maniera aperta nei confronti del committente delle immagini. E’ sempre necessario ascoltare le esigenze del cliente non soltanto per le esigenze stesse, che possono dare delle indicazioni preziose su come approntare il lavoro, ma anche perché bisogna tenere conto che il cliente è certamente colui che meglio conosce il suo prodotto o l’interno che ha realizzato e che quindi meglio ne comprende punti di forza e di debolezza ed è in grado di fornire informazioni utili per la riuscita del servizio fotografico. Certo la fiducia e una certa libertà d’azione nello svolgimento del mio lavoro, una volta ascoltate le direttive iniziali, sono per me imprescindibili perché mi consentono di esprimere al meglio le mie qualità e competenze.

In percentuale, quanto conta la post-produzione nel tuo lavoro?
Il photo-editing è certamente indispensabile nel mio lavoro, tuttavia contrariamente a quanto molti pensano non si possono fare i miracoli, dunque è sempre opportuno partire da un’immagine fotografica ben fatta. Probabilmente se dovessi azzardare una percentuale darei un 70% d’importanza al momento dello scatto durante lo shooting ed un 30% alla post-produzione.

Brevissimo questionario libero (tanks to Marcel Proust)

Bianco nero o colore?  Colore
Renzo Piano o Zaha Hadid? Renzo Piano
Libro o film? Film
Film preferito? Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders
E se fosse un libro? L’uccello che girava le viti del mondo di Murakami Haruki
Mare o monti? Mare
Agenda o tablet? Tablet
Ristorante o trattoria? Ristorante
Sport preferiti? Tennis, running e yoga
Caffè o tisana? Caffè
Borsa o zaino? Borsa
Museo che consiglieresti? Metropolitan Museum of Art New York

Un luogo che hai recentemente fotografato e che ti è rimasto nel cuore?
La riserva di Vendicari, caratterizzata da un paesaggio in continua trasformazione: dalla campagna, alla palude e non da ultimo spiaggia e mare.

Cosa ancora non hai fotografato e vorresti fotografare.    
Mi piacerebbe fotografare Chatsworth, dimora storica situata nel Derbyshire.

Come coniughi vita privata e lavorativa dal momento che Sara è tua collaboratrice e compagna?
Non è sempre facile poiché il rischio di portarsi a casa il lavoro e di parlarne sempre e comunque è concreto; anzi, il difficile è ritagliarsi degli spazi di tempo libero. Inoltre anche se ciascuno di noi ha il suo ambito di competenza non sempre si è concordi su come gestire certe situazioni e si possono generare tensioni, tuttavia devo ammettere che siamo entrambi abbastanza consapevoli da non farci influenzare dalle decisioni lavorative nella sfera privata.
C’è però un grande vantaggio che il lavorare a stretto contatto con la propria compagna comporta, ovvero il fatto di passare molto tempo insieme ed essere ambedue partecipi di una stessa realtà condividendo esperienze, nuove conoscenze e anche gestendo le preoccupazioni insieme, alleviando così lo stress e le frustrazioni.

Mattia Aquila

 Mattia e Sara

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La luce aiuta a vendere? https://www.rossinigroup.it/blog/la-luce-aiuta-a-vendere/ https://www.rossinigroup.it/blog/la-luce-aiuta-a-vendere/#comments Tue, 21 Feb 2017 09:04:06 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1405 Sicuramente il nostro punto di vista soffre di una leggera forma di deformazione “passionale” per la luce, ma ci sembra che ultimamente gli spot pubblicitari, così come i video musicali e gli spettacoli in genere (i talent, ad esempio), si affidino alla luce per farsi notare in un contesto particolarmente affollato di sollecitazioni visive. 

La luce è un elemento che già di per sé si presta a mille interpretazioni, mentre la tecnologia contribuisce senza sosta a migliorare creatività e spettacolarizzazione. Le tecniche di post produzione, la definizione di immagini che mixano contributi fotografici, riprese video ed effetti speciali, hanno allargato l’orizzonte di chi si occupa di pubblicità. Colui che sino a ieri era un semplice art director (non ce ne vogliano gli amici delle agenzie) che doveva concordare un visual con l’altra metà della coppia creativa, ovvero il copy, oggi si ritrova a proporre al cliente prodotti molto vicini all’arte multimediale.

Anche i dispositivi di ultima generazione (TV al plasma, schermi tondi, tablet e mobile che si evolvono velocemente), vengono ideati e progettati in modo da poter essere utilizzati per sfruttare al meglio e in tutte le sue forme soprattutto la luce.

Ma la luce, si sa, non è bramata solo dagli amanti della fotografia. La luce è psichedelica, è magica. E’ in grado di rendere stupefacente anche la cosa più banale. Questo l’ha capito molto bene una nota azienda automobilistica (Audi) che fa del suo nuovo spot un gioco di luci lungo trenta secondi. Linee, tunnel, palazzi di luci che si intrecciano e si confondono fino a convergere nell’auto che, alla fine dello spot, tutti desidererebbero avere in garage.

E se anche uno dei gruppi musicali più famosi al mondo, come i Coldplay, preferisce magie di luce a prosperose fanciulle per il suo video musicale, qualcosa vorrà dire. In “The speed of sound” le luci danzano accompagnate dalla voce di Chris Martin e diventano sempre più intense e dinamiche man mano che la musica si accende, appunto.  Ma la luce non è solo poesia. La luce serve anche, e forse soprattutto, a vendere. In un punto vendita la corretta illuminazione assume un ruolo fondamentale, sia per attrarre l’attenzione dei potenziali clienti, sia per valorizzare la merce. Lo sapevate che le macellerie utilizzano un’illuminazione dalla temperatura di colore calda (3000/3200K), proprio per esaltare le tonalità del rosso della carne? O che nei negozi di abbigliamento invece è consigliato un prodotto con CRI (indice di resa cromatica) attorno al 90, che consente di rendere in modo realistico le reali colorazioni dei tessuti e la loro differenza?

Il prodotto Rossini perfetto per un negozio? Sicuramente MAYA: proiettore LED per binario trifase. È disponibile in tre diverse dimensioni e relative potenze (13W, 25W e 32W), in temperatura colore calda (3000K) e fredda (4000K). Con un accessorio è possibile persino cambiare il fascio di apertura della luce, dallo standard a 40° per arrivare ai 10° e 20°. Potete scegliere anche il colore dell’apparecchio: grigio o bianco. Da montare su un binario trifase compatibile già installato in un punto vendita o per il nostro binario GROOVE, disponibile in versione a soffitto o a incasso. La luce ha il grande dono di rendere migliore ciò che si presenta davanti ai nostri occhi e come ben sappiamo nei centri commerciali cambia per esaltare le caratteristiche del prodotto esposto: i gioielli brillano particolarmente, alcuni alimenti hanno colori più invitanti, persino la frutta sembra più matura e il pesce più fresco.

La luce può infine essere tante cose: quella dei raggi di sole che ci svegliano al mattino, quella che vediamo sul palcoscenico quando si apre il sipario, quella che ci invade quando siamo ad un concerto o quella che illumina i nostri Pc a lavoro. Ma, in qualsiasi forma, la luce ha il potente dono di rendere più attraente tutto ciò che sfiora.

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Ma il solstizio d’estate quand’è? https://www.rossinigroup.it/blog/ma-il-solstizio-destate-quande/ https://www.rossinigroup.it/blog/ma-il-solstizio-destate-quande/#comments Mon, 20 Jun 2016 15:46:29 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1325 Apriamo questo piccolo contributo con il parere autorevole di Manuel Mazzoleni di 3bmeteo.com: “La diatriba sull’inizio dell’Estate tra meteorologi ed astrofisici è finita. Alle ore 23:34 (ora italiana) di Lunedì 20 Giugno si verificherà il Solstizio d’Estate, decretando così l’avvio dell’Estate astronomica. Proprio in quel preciso istante il Sole raggiungerà, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima. Ecco così che il giorno raggiungerà la sua massima durata e durante il mezzogiorno solare un osservatore a circa 45°C di latitudine potrà vedere il sole raggiungere la sua massima declinazione (è la distanza angolare tra un punto della sfera celeste e l’equatore) e la sua massima altezza sull’orizzonte nonché vedere l’ombra di uno gnomone proiettata lungo la linea meridiana raggiunge la sua minima lunghezza.”
Riassumendo: il solstizio d’estate è il primo giorno d’estate ed è quando il sole raggiunge il punto più alto, segnando l’inizio della stagione calda.
Ora, tralasciamo i facili commenti sul tempo e sulle stagioni ormai indisciplinate e concentriamoci invece sui significati simbolici di questo avvenimento.

Il giorno è il 21 giugno e per qualche giorno il sole se ne sta fermo lì (si dice appunto “sole stazionario”) sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto. Il fenomeno dura qualche giorno, quindi non è sbagliato dire che anche il 22, 23 e 24 fanno parte del solstizio stesso.
Volendo essere precisi, dobbiamo però specificare che il solstizio ritarda di circa sei ore ogni anno e si riposiziona indietro ogni quattro anni a causa degli anni bisestili, introdotti proprio per evitare il disallineamento delle stagioni con il calendario. Ecco perché può capitare che il solstizio astronomico cada nell’emisfero boreale il 20 o il 21 giugno per l’estate, o il 21 o 22 dicembre per l’inverno.
Questo sole “fermo”, che ci guarda benignamente e ci fa dono della vita, sin dai tempi antichi è stato celebrato un po’ in tutto il mondo con riti pagani, che nei secoli si sono poi sovrapposti alle feste cristiane.

Un rito su tutti, celebrato a Stonhenge da comunità di moderni druidi e neopagani è il “Midsummer”, ovvero la Notte di Mezza estate tanto cara a Shakespeare. Il luogo, come tutti sanno, è carico di mistero e ancora oggi esistono più e più tesi sui celeberrimi monoliti, che sembrano essere stati disposti per seguire esattamente l’allinearsi del sole nelle ore del Solstizio. Viene davvero naturale lasciarsi coinvolgere da questo magico momento, dove terreno e ultraterreno sembrano incontrarsi, dove un’energia (cosmica?) avvolge il tutto in una dimensione onirica. Per tante culture, dicevamo, il solstizio d’estate rappresenta un momento di intenso coinvolgimento: antiche leggende, storie che risalgono ai celti ma che vivono tutt’oggi attraverso vecchie e nuove generazioni che di parola in parola tramandano la tradizione e la cultura irlandese. E poi i nativi americani, profondamente legati al battito della Terra, una Madre che i Nativi celebrano con riti e preghiere e con la costruzione della Inipi, una capanna di legno con una buca centrale dove verranno trasportate le pietre incandescenti, che con il loro calore – e attraverso la preghiera rituale – purificheranno anima e corpo.
Per la nostra cultura, il solstizio d’estate corrisponde alla festa di san Giovanni, che i contadini celebrano con i falò accesi sulle alture, anche qui come atto di purificazione ma anche come rito propiziatorio verso il re della luce, della vita e dell’abbondanza; e perché no, anche come stratagemma per tenere lontani gli spiriti maligni.

Noi di Rossini, che amiamo la luminosità in tutte le sue forme, non possiamo che unirci ai festeggiamenti per il solstizio della luce, certi che aprirà le danze dell’estate con giornate di cieli limpidi, serate di stelle, notti al chiaror di luna… e se ci saranno anche le lucciole, beh allora sarà davvero tutto perfetto.

 

Fonte

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Cenerentola al MET Gala brilla di luce propria. https://www.rossinigroup.it/blog/cenerentola-al-met-gala-brilla-di-luce-propria/ https://www.rossinigroup.it/blog/cenerentola-al-met-gala-brilla-di-luce-propria/#comments Tue, 17 May 2016 09:05:43 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1296 Ogni anno questo evento è al centro dell’attenzione di New York e del mondo. Il MET Gala è la notte del glamour che va in scena all’Anna Wintour Costume Center di New York e che in questa edizione ci piace ancora di più, perché racconta il rapporto fra sartoria e tecnologia, fra manualità e strumento.

Andrew Bolton, il curatore della mostra collegata, ha inteso “Esplorare la dicotomia tra haute-couture fatta a mano e capi realizzati a macchina” intitolando l’esposizione collegata Manus x Machina: Fashion in an Age of Technology.

E visto che si parla di tecnologia la luce, nella sua più recente evoluzione, ha ben diritto di essere fra i protagonisti. Nel video che presentiamo, l’abito ideato da Zac Posen, è costellato di fibre ottiche ed esce a parer nostro dal classico schema “tecnologia+abbigliamento=costume da robot”.
In questo caso infatti la scelta progettuale (ludica?) si base su un concetto assai semplice: la tecnologia per affascinare, stupire, sognare. E quale riferimento migliore se non il mondo della fiaba e del lieto fine? Certo, questa è la nostra interpretazione da inguaribili romantici, ma come non lasciarsi trasportare dal ricordo del film Disney, dove un colpo di bacchetta magica, che guarda caso testimoniava l’avvenuto sortilegio proprio con lo scaturire di una sorgente di luce, la fata Madrina trasformava gli stracci della sguattera nel fantastico abito da principessa papabile.

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Una forte tentazione per chi volesse farsi notare in una notte romantica o brillare di luce propria fra gli invitati di un party nerd. Se poi si volesse davvero esagerare, si possono scegliere look realizzati con il taglio laser o il termo shaping, fino addirittura alla stampa 3D. Che poi, a pensarci bene, tutte queste innovazioni sono condivisibili anche dal mondo del design illuminotecnico e architectural, con prodotti che davvero possono essere innovativi per forma e funzione, nel rispetto dei principi fondanti del design autentico, quello che produce oggetti utili ma belli, oppure belli ma anche utili. Una lampada che illumina correttamente, che consente il risparmio energetico e che durerà nel tempo per la qualità dei materiali, ma che al tempo stesso completerà l’estetica della casa, dell’ufficio, degli spazi pubblici. E qui si apre un altro tema caro ai progettisti come ai produttori, nello yin e yang che vede contrapposti designer e imprenditori: la creatività può essere fine a se stessa e diventare puro esercizio artistico o, al contrario, può essere il primo passo verso un nuovo linguaggio espressivo che produrrà utili e visibilità?

Ma questa è un’altra storia anzi, un’altra fiaba, che vi racconteremo un’altra volta.

 

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La luce per l’ufficio. https://www.rossinigroup.it/blog/la-luce-per-lufficio/ https://www.rossinigroup.it/blog/la-luce-per-lufficio/#comments Wed, 04 May 2016 10:00:13 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1242 Molti di noi passano la giornata incollati allo schermo, grande o piccolo che sia. Se poi l’ambiente di lavoro non è illuminato come si deve, la fatica raddoppia. Leggete qui qualche consiglio, facile da mettere in pratica anche se a dir la verità, il primo non è un consiglio, ma un sogno: quello di avere un ufficio illuminato anche da una bella finestra, oltre che dalla luce artificiale. Non sempre è possibile, ma sarebbe l’ideale.

In caso contrario, la disposizione delle luci va gestita con attenzione, perché ovviamente influisce sulla qualità dell’ambiente (e quindi della salute) e può anche modificare i costi energetici: se per la casa l’illuminazione incide normalmente per il 15% della bolletta elettrica, per negozi e uffici la percentuale può superare il 20%.

Spesso, le luci rimangono accese tutto il giorno, insieme ai bagliori emanati dai videoterminali. Quindi, se proprio non abbiamo una finestra che ci aiuti a gestire l’illuminazione generale, facciamo i conti con i “lux” artificiali.

Negli ambienti di lavoro utilizzati saltuariamente, o nelle zone di passaggio, possono bastare dai 100 ai 150 lux, mentre per ambienti in cui si lavora costantemente a monitor sono necessari dai 300 ai 500 lux. Infine, per attività particolarmente impegnative, si può arrivare in media anche 1000 lux.

Per le tonalità di colore, è bene scegliere luci calde o neutre, mai fredde, con temperatura di colore attorno ai 3000K o 4000K.

E’ anche vero che per non affaticare gli occhi, è importante non esagerare con l’illuminazione, soprattutto in presenza di arredi o finiture che rimandano per rifrazione la luce stessa, creando un sovraccarico di riflessi. È qui che interviene l’UGR (Unified Glare Rating), ovvero il fattore di abbagliamento. Questo valore dipende da vari elementi, tra cui la disposizione degli apparecchi illuminanti e le caratteristiche dell’ambiente (dimensioni, indici di riflessione) oltre che dell’apparecchio stesso. Più basso è il valore, minore è l’abbagliamento: un numero considerato idoneo, per una situazione tipo da ufficio, è 19, tanto che gli apparecchi indicati per installazione in ambienti con videoterminali hanno spesso un simbolo che indica UGR<19.

Uno degli ultimi nati nella produzione Plexiform è Sistema9 che deve il suo nome proprio all’incredibile UGR<9! Ma non è l’unico prodotto targato Plexiform e Rossini Illuminazione adatto e consigliato per illuminare un ufficio. In questa gallery, una selezione di nostri prodotti fra i più collaudati per l’utilizzo in ambienti con videoterminali e alcune realizzazioni.

Per quanto riguarda gli occhi invece, cercate di fare delle pause e non dimenticate di “sbattere le palpebre”; spesso accade che si fissi a lungo lo schermo, affaticando la vista per la troppa concentrazione. Naturalmente sarà il vostro oculista a consigliarvi eventuali lenti con filtri specifici, che oggi sono in commercio proprio per far fronte al sempre più diffuso utilizzo di videoterminali. E se poi avete voglia di approfondire l’argomento salute, ecco il link al sito INAIL, dove potrete scaricare l’opuscolo dedicato.

Senza dimenticare che chi lavora a computer deve imparare ad assumere la corretta postura, a valutare le distanze necessarie ed infine ad approntare correttamente/ergonomicamente la propria postazione.

Buon lavoro!

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Curarsi con i colori https://www.rossinigroup.it/blog/curarsi-con-i-colori/ https://www.rossinigroup.it/blog/curarsi-con-i-colori/#comments Wed, 02 Mar 2016 16:23:46 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1200 Curarsi con i colori, questo è il principio della cromoterapia, che fa parte delle tecniche terapeutiche della medicina olistica o naturale, ma le cui origini sono remotissime. Già gli antichi egizi solevano aggiungere pigmenti colorati alle loro polveri medicamentose per potenziarne gli effetti. Ma la cromoterapia si è sviluppata soprattutto in oriente, dove si associa alla teoria dei chackra della medicina ayurvedica.

 

Partendo dal presupposto che il nostro corpo sia attraversato da diversi punti energetici, si è visto che stimolandoli opportunamente è possibile prevenire e curare diverse malattie di natura psicosomatica. Stress, ansia, sentimenti non espressi come rabbia e tristezza, si accumulano in alcune specifiche aree del corpo inducendo stati morbosi.

La cromoterapia sfrutta le qualità stimolanti e lenitive della gamma di colori dello spettro cromatico – lo stesso dell’iride, ovvero dell’arcobaleno – per riportare i chackra, e quindi l’intero organismo, in equilibrio. Naturalmente non si può pensare di guarire da gravi patologie solo ed esclusivamente usando i colori, ma senza dubbio molti disturbi si possono alleviare, senza contare che associare la cromoterapia, che non ha effetti collaterali, alle cure tradizionali farmacologiche, è utile per potenziarne gli effetti e per dar sollievo alla psiche.

 

Vediamo i benefici che ogni singolo colore apporta, e come si possono sfruttare attraverso i diversi trattamenti:

Rosso: colore caldo e stimolante per eccellenza, è utile contro la pressione bassa, aumenta la frequenza respiratoria, stimola l’attività epatica ed endocrina. Inoltre, favorisce la cicatrizzazione delle ferite, decontrae i muscoli ed è pertanto utile per alleviare contratture, stiramenti e infiammazioni delle fibre. Infine, il rosso aiuta a decongestionare anche le vie respiratorie e a ridurre e fluidificare muco e catarro. Sulla psiche ha un effetto energizzante, e stimola la libido un po’ “stanca”.

Arancione: è un colore caldo ma meno intenso del rosso. E’ ideale per gli sportivi, ma soprattutto risulta benefico sull’attività della tiroide, è antispastico e dona allegria. Per la psiche afflitta da depressione, paure, nevrosi e manie è estremamente positivo, così come sulle persone anoressiche, perché stimola in loro un naturale appetito e aiuta a ritrovare l’amore per la vita.

Giallo: colore caldo che aiuta ad alleviare tutti i disturbi digestivi, in particolare il gonfiore addominale da colite, depura il sangue e indice un senso di allegria e di positività. Inoltre aiuta anche la concentrazione mentale e la risoluzione dei problemi.

Verde: è un colore neutro che è considerato curativo ad ampio spettro. Ad esempio, è benefico sulla psiche sovraeccitata, dona serenità e induce calma in caso di ansia e di stress, calma i crampi e i disturbi dell’apparato gastrointestinale (soprattutto gastrite e ulcera), è un antibatterico  e disinfettante naturale. E’ inoltre utile in caso di insonnia e disturbi del sonno.

Blu: colore freddo che aiuta a rallentare la pressione arteriosa e quindi utile per chi soffra di tachicardia e pressione alta. Il blu induce il relax e ha un effetto analgesico naturale. E’ considerato benefico per curare infiammazioni di vario tipo, soprattutto alla gola, alle articolazioni e ai denti, irritazioni della pelle, bruciature e punture di insetti. Inoltre, funge da febbrifugo e aiuta ad alleviare emicrania e cefalee.

Indaco: colore freddo situato tra il blu e il viola. E’ utile per tutti i disturbi che colpiscono la testa, in particolare occhi, naso e orecchie. Favorisce l’intuito, e inoltre calma la tiroide iperattiva ed è quindi utile in caso di ipertiroidismo

Violetto: è un colore freddo dagli effetti molto potenti sulla psiche. Favorisce i sogni, l’intuito, l’ispirazione e la

creatività. Dal punto di vista fisico, poi, è benefico sui nervi, stimola la produzione dei globuli bianchi e l’attività della milza,  rinforza le ossa e le articolazioni. Aiuta in caso di malattie infiammatorie della pelle, ha un effetto cicatrizzante e analgesico in caso di nevralgie

La cromoterapia si declina in vari modi. Nei Centri benessere e nelle Spa sono previsti molti percorsi sensoriali e trattamenti con irraggiamento cromatico. Ad esempio i bagni cromatici, sia “a secco” che in acqua, sono considerati molto benefici per tutto il corpo, ma si possono anche indirizzare i diversi colori a seconda dei loro effetti sui vari organi nei chackra di riferimento con la cromopuntura (affine ad agopuntura e agopressione).

Infine, anche l’alimentazione può sfruttare i benefici della cromoterapia. Soprattutto la frutta e la verdura ci aiutano a migliorare le nostre condizioni di salute in base ai loro colori. Scegliamo perciò di variare gli ingredienti dei nostri piatti anche in base alle tonalità dei cibi, in modo da garantirci tutti i possibili effetti curativi e riequilibranti dei colori.

Fonte: blogo.it

Nella gallery trovate la scheda tecnica di Daikon, il prodotto Rossini per la vostra Cromoterapia. Potrete cambiare colore, blu, verde o rosso, e atmosfera con un semplice clic sul telecomando.

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Pedalare di notte, bella storia! https://www.rossinigroup.it/blog/pedalare-di-notte-bella-storia/ https://www.rossinigroup.it/blog/pedalare-di-notte-bella-storia/#comments Thu, 11 Feb 2016 08:23:34 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1182 “Dopo un incidente, in cui in una sola notte mi sono giocato motorino, patente e i legamenti di un ginocchio mi è stata regalata una bicicletta, per la riabilitazione della gamba e perché era l’unico mezzo con cui potessi girare. Il mio scetticismo iniziale nei confronti delle due ruote ha lasciato piano piano spazio ad una vera e propria passione, non solo per la bicicletta come mezzo di trasporto, ma per la presa di coscienza di una nuova filosofia di vita.

Ho scoperto che pedalare e raggiungere un luogo usando le mie gambe come motore mi gratificava, che l’essere all’aria aperta e avere una visione a 360 gradi del mondo mi apriva nuovi orizzonti e che il mondo visto dalle mie due ruote era adrenalina e libertà allo stato puro. Così ho cominciato a cercare modi diversi per personalizzare la mia bici e renderla unica. Più sicura e più visibile soprattutto ma senza rinunciare all’immagine e allo stile.

La bike4light è il risultato di questa metamorfosi. ”

Ecco la storia di Pier Roberto Perzy, un geniale ciclista che lavora per la sicurezza e il divertimento in bici attraverso… la luce.

 

Come nasce Bike4Light.

Nasce dalla necessità di rendere il percorrere le nostre strade su due ruote in modo più sicuro, visibile a chi ci sta intorno, utilizzando l’illuminazione a led non solo per “vedere”, ma per “farsi vedere”.

 

Una’idea innovativa.

Evitare la causa maggiore d’incidenti, la visione laterale del mezzo, integrando i catarifrangenti omologati con quelli a led di nuova generazione. Bike4light migliora con l’illuminazione dei raggi la visibilità totale del mezzo.

 

Passione ed entusiasmo.

Avendo sempre amato l’originalità senza mai a rinunciare alle “cose belle” oltre che funzionali, Roberto Perzy ha selezionato per la Bike4Light prodotti sicuri e originali per mettere in luce la propria bicicletta…

 

LED per la sicurezza.

“Nel 2014 è stato assegnato il premio Nobel per la fisica ai tre fisici che hanno inventato i Light Emitting Diode, in quanto questa tecnologia sarà destinata a rivoluzionare il mondo e ad illuminarlo.”

Per il ciclismo amatoriale, i LED rappresentano l’evoluzione dei catarifrangenti tradizionali e migliorano la visibilità di chi va in bicicletta, soprattutto quella laterale del mezzo, qualità che i normali presidi di oggi non garantiscono totalmente, e che aiuterebbe invece ad evitare una delle maggiori cause di incidenti su due ruote.

 

www.bike4light.it

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2015 Anno Internazionale della Luce https://www.rossinigroup.it/blog/2015-anno-internazionale-della-luce/ https://www.rossinigroup.it/blog/2015-anno-internazionale-della-luce/#comments Mon, 21 Dec 2015 09:00:40 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1154 Ora che siamo quasi a fine anno, vi proponiamo un interessante articolo di Focus. “L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2015 Anno Internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce. Lo scopo è sensibilizzare sull’essenzialità della luce come fonte di energia, nello sviluppo dell’istruzione, nelle telecomunicazioni, nella salute e nell’agricoltura e di conseguenza promuovere la ricerca in materia di nuove tecnologie. Dalla fotosintesi alla fibra ottica, dallo studio dell’Universo alla diagnostica per immagini in medicina: la luce è la base della nostra civiltà.” Con l’augurio che il 2015 possa davvero definirsi un anno illuminato per sostenibilità e innovazione.

 

www.focus.it

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Sciatori notturni, divertitevi! https://www.rossinigroup.it/blog/sciatori-notturni-divertitevi/ https://www.rossinigroup.it/blog/sciatori-notturni-divertitevi/#comments Sun, 20 Dec 2015 10:00:16 +0000 https://rossinigroup.it/blog/?p=1142 Dalla svizzera Corvatsch alla valtellinese Bormio, da Carezza (Bolzano) alla trentina Madonna di Campiglio sino in Francia, Austria e Slovenia: sono sempre più numerose le località che offrono l’illuminazione notturna su alcune piste, con caratteristiche tali da consentire a tutti di divertirsi senza particolari difficoltà nel tracciato. E allora… sciatori notturni, scalmanatevi!

 

www.dovesciare.it

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